Per
garantire il corretto mantenimento di una temperatura controllata tra
i 15°C e i 25°C con un minimo ricorso a sistemi di condizionamento,
si è scelto di sfruttare l’effetto geotermico: ponendo il piano
del deposito a una profondità di 4 metri (dove il terreno ha una
temperatura pressoché costante intorno ai 15°C) si sono limitate le
esposizioni alle escursioni termiche.
In
Italia non è semplice introdurre delle innovazioni in un ambito che
presenta alcune lacune e rigidità nella normativa. Il sistema prevede il mantenimento della presenza di
ossigeno nell’atmosfera all’interno dell’area automatizzata a
circa il 15% (inferiore al valore normale, pari al 21%, e ridotta
rispetto alla soglia del 17%, al di sotto della quale la combustione
non può avvenire) attraverso l’introduzione di azoto, come gas
inerte, tramite 35 punti di immissione e monitorando l’omogeneità
della composizione con 40 punti di campionamento. E' stata scelta
questa soluzione per la sua assoluta sicurezza, infatti in quest’area
a prova di fuoco gli operatori addetti alla manutenzione possono
transitare tranquillamente poiché la composizione chimica dell'aria
è equivalente a quella che si trova alla quota di circa 2.700 metri
sul livello del mare.
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